L’articolo presenta un’analisi quasi ‘pedissequa’ ed esclusiva sull’evoluzione del pensiero hegeliano concernente la Verrückheit (pazzia). Lungo l’esame dei testi che cronologicamente si sono susseguiti, si è potuto determinare uno ‘spartiacque’ di tale evoluzione per la presenza o meno dell’antropologia quale scienza filosofico-sistematica della Seele che a partire dalla fine del periodo norimberghese (18016 circa) è posta quale primo momento della filosofia dello spirito. Dal punto di vista del contenuto si è potuto mostrare come un simile tema psicopatologico sia stato delineato (...) sin dai suoi scritti giovanili come parte integrante e ineludibile dell’individualità antropica e in modo sempre più articolato e definito quale momento imprescindibile nello sviluppo della sua stessa razionalità. (shrink)

Anche se il presente lavoro ha un taglio prettamente critico-ricostruttivo del pensiero hegeliano nelle varie fasi della sua attività filosofica, esso intende mostrare nel dettaglio il nesso strettissimo e intrinseco tra il sistema e il concetto di diritto sia dal punto di vista fenomenologico sia da quello epistemico-concettuale vero e proprio. Sin dagli inizi della riflessione di Hegel è documentata una trattazione serrata e ripetutamente approfondita del tema giuridico e in modo particolare di quello di Person proprio perché esso rappresenta (...) il fondamento di una ‘sostanzializzazione’ del soggetto nella sua oggettività che nella volontà trova il momento costitutivo della sua stessa libertà, altrimenti il soggetto sarebbe relegato inesorabilmente i insormontabilmente all’indeterminatezza più o meno naturale della sua stessa soggettività formale senza vero contenuto. A livello di letteratura secondaria, in base a quanto è stato possibile consultare, risulta che ci si sia focalizzati piuttosto sul contenuto a sé stante del concetto hegeliano di Recht e delle sue articolazioni mentre il nesso con il sistema non è stato esplicitato almeno sufficiente ed pare essere rimasto piuttosto sullo sfondo. Come appena accennato, la filosofia del diritto di Hegel è un elemento fondamentale all’interno del suo sistema e della sua evoluzione teorica sin dalla sua prima attività teoretica. Il suo concetto è essenzialmente ciò che si chiama “sostanza”, cioè l’oggettività rispetto al soggetto finito soggettivo e potenzialmente determinante della sua infinità reale, in cui la sua volontà aspirandovi trova la sua autentica (iniziale) libertà. Il concetto di diritto è necessariamente trattato sia dal punto di vista fenomenologico in modo che lo spirito finito sperimenti questa volontà giuridica nella Wirklichkeit secondo la sua forma apparente, sia dal punto di vista epistemologico in modo da presentare il suo vero concetto o idea filosofica all’interno della scienza dello spirito oggettivo. (shrink)

L’ipotesi da cui muove la scelta di temi ed autori di questo percorso è quella di aprire esplorazioni ed incursioni nelle pieghe della cultura umana per cogliere le frizioni e le smagliature tra etica e politica in vista della possibilità, data o negata, di riconfigurare sé stessi e la cultura di cui ogni uomo è forza viva, mutante e trasfigurante. Un viaggio tra luoghi e stanze parallele, che a volte si svelano comunicanti, altre volte solo tracce di afone esistenze. Indagine (...) della storia e tentativo di una ermeneutica politica non riduttivistica, che intercetti intimamente la concezione e la struttura antropologica a fondamento di una società e di una sua organizzazione politica. La sfida di fondo di questo lavoro è quella di ripensare il posto dell’uomo nell’ordine dei significati del corpo, e ricondurre la corporeità nell’ordine dei significati di una antropologia politica. Da questa ipotesi, viene proposto un itinerario che intercetta alcuni dualismi e fratture come nuclei di criticità da cui muovere e infiltrarsi nelle intersezioni simboliche tra piano etico e piano politico dell’esistenza. (shrink)

Nel 1516 Leone X sfuggì di misura a un’incursione di pirati musulmani mentre cacciava sul litorale romano.1 Presumibilmente gli incursori non si accorsero di quanto preziosa fosse la preda che avevano mancato. E noi non riusciamo neppure a immaginare le conseguenze di una simile cattura: ci vorrebbe un intero libro di storia controfattuale. Il rischio inaudito corso dal papa confermava la vulnerabilità dell’Europa cristiana, e addirittura del suo centro, Roma, che la frattura religiosa del Mediterraneo aveva trasformato in un avamposto (...) proteso verso gli infedeli. Il tema era presente nella mente di Leone X almeno da quando Paolo Giustiniani e Pietro Quirini gli avevano dato risalto nel 1513. Delle sei parti in cui .. (shrink)

L’alternative « soins ordinaires », « soins extraordinaires » en fin de vie nous place au cœur d’un débat très actuel de pratique et d’éthique médicales. L’article examine les difficultés de la médecine de fin de vie et met en évidence certaines insuffisances des analysesmises en œuvre pour prendre les décisions appropriées. La lecture des textes magistériels sur ces questions amènent pareillement à se demander si la science bioéthique n’est pas dans une impasse.

Il y a, tout au long du chemin de pensée de Heidegger, une référence à l’idée d’« habiter » (wohnen). La pensée qu’il en propose est d’une telle exigence qu’elle mérite la plus grande attention. Cette pensée s’enquiert du mode le plus propre sur lequel l’homme peut exister. Cet enjeu apparaît au cours de l’investigation phénoménologique par laquelle Heidegger cherche à mettre au jour le sens de “être” qui sous-tend la philosophie comme métaphysique, à savoir : l’“être” comme présence constante. (...) Or cette signification temporelle de “être” conduit Heidegger à un questionnement portant sur le temps comme sens de “être” (où le terme “sens” signifie ce par quoi l’être de ce qui est s’ouvre et devient compréhensible pour nous) et, ensuite, à un questionnement incessant portant sur les phénomènes dans lesquels peut consister ce sens, soit l’ouverture de l’être lui-même. -/- Notre propos est de montrer que l’ouverture de l’être implique la prise en charge de cette ouverture par l’homme, soit précisément son habiter dans celle-ci. L’ouverture de l’être implique en effet l’ouverture de l’homme à l’égard de cet être, c.-à-d. son entente (toujours affectivement disposée) de l’être de ce qui est en son ensemble, soit aussi bien de l’être de l’étant qu’il est lui-même, que de l’être de l’étant qu’il n’est pas lui-même. Or, cette ouverture ententive (et affective) à l’être, est ce qui vaut à l’homme d’être nommé Da-sein (l’étant qui est – transitivement et “activement” – le « là » (Da), c.-à-d. l’espace ouvert pour l’être). Cette ouverture n’est pas un simple état acquis une fois pour toutes. Elle n’a lieu que dans la mesure où l’homme, se laissant requérir par l’ouverture de l’être lui-même, la tient ek-statiquement ouverte. Le mode d’être du Da-sein, que Heidegger appelle son ek-sistence, réside en cette tenue ek-statique du Da-sein dans l’ouverture de l’être de ce qui est en son ensemble. Or s’il est vrai que l’homme est redevable, quant à son ouverture propre, à l’ouverture de l’être lui-même, la réciproque est vraie aussi : c’est en vertu de l’ouverture ek-statique de l’homme en tant que Da-sein à l’égard de l’être, que cet être se maintient et demeure en son ouverture, voire vient à trouver une demeure pour celle-ci. L’habiter est donc doublement transitif : il est, à la fois, l’habiter ek-statique (transitif et actif) de l’homme en tant que Da-sein dans l’ouverture de l’être, et l’habiter (lui aussi transitif) de l’être lui-même, c.-à-d. la venue (requérante) de l’être à sa demeure dans notre habiter en son espace ouvert. Cette double transitivité est l’enjeu de la pensée que Heidegger consacre à l’habiter de l’homme. Dans Être et Temps, Heidegger aborde cette double transitivité à partir de l’ek-sistence de l’homme en tant que Da-sein. Dès les Apports à la philosophie, il l’aborde à partir de l’être lui-même en quête de sa demeure, qui réside dans l’habiter de l’homme. Notons que l’homme, dans la mesure où, en tant que Da-sein, il habite – le tenant par là ouvert – l’espace ouvert de l’être, en vient à être proprement libre : il a alors en effet son séjour « dans le libre » (im Freien), c.-à-d. dans l’espace libre de l’être – comme l’indique le mot wohnen, qui en son sens originel (*wunjan apparenté à Wonne), signifie “demeurer libre et sauf”. (shrink)

What have been the geographical consequences of the restrictive policies due to the Covid-19 pandemic? Has there been a transformation of ordinary spaces into spaces of exception, by virtue of a sanitary emergency and the policies adopted to contrast it? These topics have been only partially debated: the object of analysis that this article intends to focus on is precisely the link that seems to connect the emergency condition deriving from the Covid-19 pandemic and the creation of spaces of emergency (...) or exception deriving from “social distancing” policies, from generalized closures, from restrictive policies, from State control that has poured into a control of everyday places and a redefinition of individual and collective borders and geographies. Starting from the philosophical-political reflections proposed by Carl Schmitt, Clinton L. Rossiter and Giorgio Agamben about the “state of exception” – which according to some authors would define the current reality, while according to others it would not coincide with what has been experi-enced in recent years –, in this contribution a consequentiality between the politi-cal and geographical plan is proposed, trying to catch a glimpse the signs of the Italian political reality in the pandemic period in the light of the theories on the state of exception and the related geographical consequences, linking the theo-retical and practical dimensions, experienced and perceived. (shrink)

La découverte de la raréfaction spontanée de l’air convertit Roberval, au printemps 1648, à l’hypothèse de Torricelli. Nous avons vu comment elle lui inspira l’expérience cruciale du vide dans le vide, imaginée par Torricelli lui-même dans sa seconde lettre à Ricci : c’est la divulgation de cette expérience qui allait assurer, dans le courant de juin, la victoire définitive de la pression barométrique. Il convient de rechercher qui la réalisa le premier et d’examiner le crédit que l’on doit a...

Après une présentation de l’évolution du solde commercial sino-étasunien ( Partie I ), cet article proposedeux méthodes de mesure de l’échange inégal entre les États-Unis et la Chine, l’une considérant le contenu en travail directement incorporé dans l’échange ( Partie II ), l’autre, inspirée de Ricci (2018), centrée sur la valeur internationale et mobilisant des tableaux entrées-sorties ( Partie III ), permettant d’esquisser une synthèse d’analyse sectorielle ( Partie IV ).

Confucianism and Catholicism are among the most influential religious traditions and share a long and intricate relationship. Beginning with the work of Matteo Ricci, the nature of this relationship has sometimes generated great debate, which is still alive today. The ten essays in this volume continue and advance this long conversation. Written by specialists in both traditions, the essays are organized into two groups. Those in the first group focus primarily on the historical and cultural contexts in which Confucianism (...) and Catholicism encountered one another in the four major Confucian cultures of East Asia. These essays seek to understand specific figures, texts, and issues in light of those broader contexts. The essays in the second part offer comparative and constructive studies of specific figures, texts, and issues in the Confucian and Catholic traditions from both theological and philosophical perspectives. By bringing these historical and constructive perspectives together, this volume seeks not only to understand the past dialogue between these traditions, but also to renew and reinvigorate the conversation between them today. In light of the unprecedented expansion of Eastern Asian influence in recent decades, and considering the myriad of challenges and new opportunities faced by both the Confucian and Catholic traditions in a world that is rapidly becoming globalized, this volume could not be more timely. Confucianism and Catholicism: Reinvigorating the Dialogue will be of interest to professional theologians, historians, and scholars of religion, as well as those who work in interreligious dialogue. Contributors: Michael R. Slater, Erin M. Cline, Philip J. Ivanhoe, Vincent Shen, Anh Q. Tran, S.J., Donald L. Baker, Kevin M. Doak, Xueying Wang, Richard Kim, Victoria S. Harrison, and Lee H. Yearley. (shrink)

This study considers freedom of speech and the rules of engagement in the public sphere; good government, civic responsibility, and public education; and the foundations of religion and society, as seen through the eyes of seventeenth-century Dutch philosopher, Spinoza.

Spanish translation of Field, S. L. (2012). 'Democracy and the multitude: Spinoza against Negri'. Theoria: A Journal of Social and Political Theory, 59(131), 21-40. Translated by María Cecilia Padilla and Gonzalo Ricci Cernadas. Negri celebra una concepción de la democracia en la que los poderes concretos de los individuos humanos no se alienan sino que se agregan: una democracia de la multitud. Pero ¿cómo puede actuar la multitud sin alienar el poder de nadie? Para contestar esta dificultad, Negri explícitamente (...) apela a Spinoza. Sin embargo, en este trabajo, sostengo que la filosofía de Spinoza no respalda el proyecto de Negri. Por el contrario, argumento que la multitud spinozista evita la jerarquía interna por medio de la mediación de las instituciones políticas y no a pesar de ellas; de la misma manera, estas instituciones tampoco simplemente emanan de la multitud tal cual es, sino que estructuran, contienen y canalizan sus pasiones. En particular, las instituciones requeridas no son las de la democracia simple y directa. Puede ser que existan otros argumentos no spinozistas en los cuales Negri pueda basar su teoría, pero no puede defender legítimamente su concepción de la multitud democrática apelando a Spinoza. (shrink)

1 – Les insuccès de Mersenne et la réussite de Petit Au début de l’été 1644, Mersenne venait d’achever ses Cogitata et commençait la rédaction de ses Reflexiones, lorsqu’il reçut de Michel-Ange Ricci la copie des deux lettres de Torricelli. Celui-ci n’était nullement un inconnu pour le Minime : ils étaient en correspondance depuis 1643 et échangèrent de nombreuses lettres au cours de cette année 1644 et par la suite sur des questions de géométrie, d’acoustique, d’optique, sans qu’il s...

The Schrödinger equation for a particle of rest mass $m$ and electrical charge $ne$ interacting with a four-vector potential $A_i$ can be derived as the non-relativistic limit of the Klein–Gordon equation $\left( \Box '+m^2\right) \varPsi =0$ for the wave function $\varPsi $ , where $\Box '=\eta ^{jk}\partial '_j\partial '_k$ and $\partial '_j=\partial _j -\mathrm {i}n e A_j$ , or equivalently from the one-dimensional action $S_1=-\int m ds +\int neA_i dx^i$ for the corresponding point particle in the semi-classical approximation $\varPsi \sim (...) \exp {(\mathrm {i}S_1)}$ , both methods yielding the equation $\mathrm {i}\partial _0\varPsi \approx \left( \frac{1}{2m}\eta ^{\alpha \beta }\partial '_{\alpha }\partial '_{\beta } + m + n e\phi \right) \varPsi $ in Minkowski space–time , where $\alpha ,\beta =1,2,3$ and $\phi =-A_0$ . We show that these two methods generally yield equations that differ in a curved background space–time $g_{ij}$ , although they coincide when $g_{0\alpha }=0$ if $m$ is replaced by the effective mass $\mathcal{M}\equiv \sqrt{m^2-\xi R}$ in both the Klein–Gordon action $S$ and $S_1$ , allowing for non-minimal coupling to the gravitational field, where $R$ is the Ricci scalar and $\xi $ is a constant. In this case $\mathrm {i}\partial _0\varPsi \approx \left( \frac{1}{2\mathcal{M}'} g^{\alpha \beta }\partial '_{\alpha }\partial '_{\beta } + \mathcal{M}\phi ^{(\mathrm g)} + n e\phi \right) \varPsi $ , where $\phi ^{(\mathrm g)} =\sqrt{g_{00}}$ and $\mathcal{M}'=\mathcal{M}/\phi ^{(\mathrm g)} $ , the correctness of the gravitational contribution to the potential having been verified to linear order $m\phi ^{(\mathrm g)} $ in the thermal-neutron beam interferometry experiment due to Colella et al. Setting $n=2$ and regarding $\varPsi $ as the quasi-particle wave function, or order parameter, we obtain the generalization of the fundamental macroscopic Ginzburg-Landau equation of superconductivity to curved space–time. Conservation of probability and electrical current requires both electromagnetic gauge and space–time coordinate conditions to be imposed, which exemplifies the gravito-electromagnetic analogy, particularly in the stationary case, when div ${{\varvec{A}}}=\hbox {div}{{\varvec{A}}}^{(\mathrm g)}=0$ , where ${{\varvec{A}}}^{\alpha }=-A^{\alpha }$ and ${{\varvec{A}}}^{(\mathrm g)\alpha }=-\phi ^{(\mathrm g)}g^{0\alpha }$ . The quantum-cosmological Schrödinger (Wheeler–DeWitt) equation is also discussed in the $\mathcal{D}$ -dimensional mini-superspace idealization, with particular regard to the vacuum potential $\mathcal V$ and the characteristics of the ground state, assuming a gravitational Lagrangian $L_\mathcal{D}$ which contains higher-derivative terms up to order $\mathcal{R}^4$ . For the heterotic superstring theory , $L_\mathcal{D}$ consists of an infinite series in $\alpha '\mathcal{R}$ , where $\alpha '$ is the Regge slope parameter, and in the perturbative approximation $\alpha '|\mathcal{R}| \ll 1$ , $\mathcal V$ is positive semi-definite for $\mathcal{D} \ge 4$ . The maximally symmetric ground state satisfying the field equations is Minkowski space for $3\le {\mathcal {D}}\le 7$ and anti-de Sitter space for $8 \le \mathcal {D} \le 10$. (shrink)

Biography of Habermas -- Critical theory -- Habermas and his works -- An assessment of the impact of Habermas -- Conclusion.

The classical analysis of relevance in probabilistic terms does not fit legal, moral or conversational relevance, and, though analysis in terms of a psychological model may fit conversational relevance, it certainly does not fit legal, moral or evidential relevance. It is important to notice here that some sentences are ambiguous between conversational and non-conversational relevance. But, if and only ifR is relevant to a questionQ, R is a reason, though not necessarily a complete or conclusive reason, for accepting or rejecting (...) something as an answer toQ. Reasons of this kind are governed by appropriate covering laws or principled probabilities and a number of questions thus arise about the relationship between relevance and certain formal-logical properties. (shrink)

The idea that the mass m of an elementary particle is explained in the semi-classical approximation by quantum-mechanical zero-point vacuum fluctuations has been applied previously to spin-1/2 fermions to yield a real and positive constant value for m, expressed through the spinorial connection Γ i in the curved-space Dirac equation for the wave function ψ due to Fock. This conjecture is extended here to bosonic particles of spin 0 and spin 1, starting from the basic assumption that all fundamental fields (...) must be conformally invariant. As a result, in curved space-time there is an effective scalar mass-squared term $m_{0}^{2}=-R/6=2\varLambda_{\mathrm{b}}/3$ , where R is the Ricci scalar and Λ b is the cosmological constant, corresponding to the bosonic zero-point energy-density, which is positive, implying a real and positive constant value for m 0, through the positive-energy theorem. The Maxwell Lagrangian density $\mathcal{L} =- \sqrt{-g}F_{ij}F^{ij}/4$ for the Abelian vector field F ij ≡A j,i −A i,j is conformally invariant without modification, however, and the equation of motion for the four-vector potential A i contains no mass-like term in curved space. Therefore, according to our hypothesis, the free photon field A i must be massless, in agreement with both terrestrial experiment and the notion of gauge invariance. (shrink)